La storia di Trapani
Trapani, la “Drepanon” dei Greci e la “Drepanum” dei Romani così chiamata a causa della sua forma di falce, sorge su di una stretta penisola a forma arcuata tra il mare aperto e la baia sorvegliata dall’imponente e maestoso Monte Erice. Trapani era stata il porto di Erice, capitale religiosa del misterioso popolo degli Elimi, approdati in Sicilia dalla lontana Anatolia nel XIII secolo a.C. Successivamente Trapani fu fondata dai Fenici che solcavano il mar Mediterraneo e fecero diventare Trapani un emporio commerciale.
Fondarono Cartagine e rinforzarono Trapani, trasformando la città in un importante porto per il controllo dei vari scali commerciali. Dopo essere stata conquistata dai Romani, Vandali e Bizantini, Trapani rinasce con la dominazione degli Arabi che iniziano l’occupazione della Sicilia nella prima metà del IX secolo. La ricostruirono con le caratteristiche degli accordi islamici e la loro presenza segnò la città nell’architettura, nell’agricoltura, nell’arte, nel linguaggio e nella cultura. Gli Arabi costruirono cantieri navali, opere di ingegneria idraulica, rivoluzionarono le tecniche di pesca. Successivamente Trapani fu conquistata dai Normanni; fu un altro periodo di prosperità per il territorio e vide sempre più confermata l’importanza del suo porto.
Trapani è famosa per il suo corallo, per la pesca del tonno e soprattutto per le Saline, di origini fenici. Fu sotto la corona spagnola che l’attività della produzione di sale raggiunse la sua acme, trasformando il porto di Trapani nel più importante centro europeo di commercio del prezioso elemento.