Una piazza di spaccio vicino al Liceo Classico. Tre arresti a Castelvetrano
Un mercato della droga vicino al Liceo Classico di Castelvetrano. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri che hanno applicato misure cautelari per tre giovani, di origini tunisine.
Piazza Regina Margherita, nei pressi del Liceo Classico, era diventata una piazza di spaccio di hashish e marijuana da vendere agli studenti. Dal 2016 i Carabinieri tenevano sott’occhio quella zona con servizi di osservazione. Ai domiciliari è finito Amed Khaldi, 21enne, obbligo di dimora nel Comune di Castelvetrano invece per Mohamed Haytem di 29 anni e Hadj Ali Mouren di 23 anni. Questi i dettagli nella nota dei Carabinieri.
Alle prime luci dell’alba di ieri 13 febbraio i militari della Compagnia Carabinieri di Castelvetrano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di tre concittadini di origini tunisine, tutti già noti alle forze dell’ordine, resisi responsabili di vari reati in materia spaccio di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, il provvedimento emesso dal Tribunale di Marsala, che concordava appieno con le risultanze investigative raccolte dall’Arma, disponeva gli arresti domiciliari con cd. braccialetto elettronico nei confronti di KHALDI Amed, 21enne e l’obbligo di dimora nel comune di Castelvetrano nei confronti di MOHAMED Haytem, 29enne, e HADJ Ali Marouen, 23enne.
L’odierno provvedimento trae origine da un’attività investigativa compiuta nei primi mesi del 2016 dal dipendente Nucleo Operativo, finalizzata ad accertare e contrastare la perpetrazione di reati in materia di stupefacenti in uno dei luoghi cittadini più frequentati dai giovani, cioè la Piazza Regina Margherita (o Piazza San Giovanni), in prossimità del Liceo Classico “G. Pantaleo”.
I Carabinieri, grazie a numerosi servizi di osservazione, riscontravano che nella suddetta piazza operava una vera e propria organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, per lo più marijuana e hashish, a giovani studenti. Veniva accertato, infatti, che alcuni giovani extracomunitari contattavano gli studenti e si appartavano con gli stessi all’interno del parco comunale cedendo lo stupefacente, mentre altri vigilavano e controllavano all’esterno la presenza o l’arrivo delle forze dell’ordine.
L’operazione riconferma che l’ingente flusso di stupefacenti, presente anche a queste latitudini, va combattuto con la massima repressione giudiziaria e con la consapevolezza della collettività tutta.
Fonte: https://www.tp24.it