Erice è un luogo magico, il suo nome è indissolubilmente legato alla Dea Venere. Molte leggende se ne contendono l’origine, nel mito greco si racconta che Erix, figlio di Afrodite, l’abbia fondata e per difenderla sia morto in uno scontro con Ercole.
Nel mito Virgiliano è Enea l’artefice della sua nascita, infatti egli, dopo avere seppellito il padre Anchise alle pendici del monte, lascia che i suoi compagni si stabiliscano sulla cima di esso . Ma il mito più intrigante e affascinante vuole Erice luogo di culto della Dea Venere protettrice dell’amore e della fecondità .
Nel Castello di Venere che fu poi trasformato dai Normanni in Fortezza, i Punici veneravano la loro dea Astarte e una volta all’ anno, per renderle omaggio, mandavano uno stormo di colombe dalla vicina Cartagine, mentre con l’arrivo dei Romani il tempio fu dedicato al culto della loro Venere Ericina.
Per secoli questo luogo pieno di fascino fu meta di pellegrini provenienti da tutto il Mediterraneo. Marinai o principi, tutti speravano di poter salire, almeno una volta, su quella rocca per consumare il rito dell’amore e della fecondità e partecipare ai fastosi banchetti portando doni alla Dea.
Con l’avvento del Cristianesimo al posto del tempio ormai diroccato i Normanni costruirono una fortezza cinta da possenti mura, il culto pagano fi sostituito dal culto cristiano per la Vergine Maria.