Boccata d’ossigeno
Il ministro Galletti ha autorizzato la Regione Sicilia a emanare un’altra ordinanza che permetta di continuare a gestire l’emergenza rifiuti su tutto il territorio isolano. Il Ministro ha concesso appena tre mesi, fino al 28 febbraio, di ulteriore regime d’emergenza e sul piatto ha posto ha una serie di impegni da rispettare, si impone alla nostra regione di inviare in altre regione, ma anche all’estero, con un notevole aggravio dei costi i rifiuti.Altra soluzione per lo smaltimento, in mancanza sul territorio di termovalorizzatori, sarà quella di confluire parte dei rifiuti trattati dai biostabilizzatori in impianti industriali quali possano essere i cementifici. Il ministro Galletti ha posto anche delle scadenze mensili per verificare l’andamento dello smaltimento. Nel corso dell’incontro romano il Ministro ha chiesto di implementare la raccolta differenziata e in attesa di un più razionale piano di raccolta puntare sul vetro, carta, plastica e metalli. Oggi intanto a Trapani riprende la raccolta dei rifiuti, certamente ci vorranno giorni di lavoro straordinario per gli uomini della Trapani servizi per ripulire la città e le sue frazioni da tonellate di spazzatura che indecorosamente sono presenti lungo le vie, in questi giorni si sono verificati anche casi di incendi di cassonetti colmi di spazzatura da parte di cittadini costretti a respirare insopportabili e malsane esalazioni. Fermo restando la impossibilità di confluire ancora spazzatura nella discarica di contrada Borranea, dove scaricano 22 comuni delle provincia, è stata data la disponibilità a depositare per soli 15 giorni i rifiuti nella discarica di Siculiana. Il problema evidentemente si riproporrà fra due settimane quando non sarà più possibile confluire ancora a Siculiana e sicuramente non ci si sarà ancora strutturati per lo smaltimento fuori regione o con impianti alternativi come le fornaci dei cementifici, ricordando anche le battaglie sostenute contro la realizzazione in Sicilia di termovalorizzatori perché in qualche modo nocivi, adesso in emergenza utilizzeremo impianti industriali che offrono certamente meno garanzie e in molti casi più vicini ai centri abitati.
Fonte: http://www.telesud3.com