Caso Denise: le “bugie” dell’ex pm Angioni
“Chi ha rapito Denise, gli alieni…?”, questo il post di Piera Maggio sul suo profilo instagram “missingdenisepipitone”, una provocazione quella della mamma della piccola, scomparsa il 1 settembre 2004 da via La Bruna a Mazara del Vallo, per cercare di mantenere alta l’attenzione sul caso, visto che con la stagione estiva è un po’ scemata.
Non ci sono più, infatti, tutti quei programma tv, tra cronaca e intrattenimento, che da questa primavera, da quando è scoppiato il caso Olesya/Denise, rivelatosi solo una speculazione mediatica russa, hanno parlato quotidianamente della scomparsa di Denise. Se i palinsesti tv si fermano per la pausa estiva, non si fermano Piera Maggio e Piero Pulizzi. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.
L’ex pm Angioni e le sue bugie secondo la Procura – L’ex pm della Procura di Marsala Maria Angioni, tra i primi pm ad indagare sul sequestro della piccola Denise Pipitone, e che adesso si ritrova indagata per false dichiarazioni al pm, fa sentire la sua voce con un post sul suo profilo facebook. “Se ritrattassi, e abiurando dichiarassi che quanto ho detto al Pm non è vero, il procedimento penale a mio carico si chiuderebbe subito – scrive la Angioni, che è giudice del lavoro a Sassari – Io invece mi sto studiando e valuterò tutti gli atti, anche quelli contenuti nei numerosi stralci a mod. 44 (notizie di reato a carico di persone ignote, ndr) e mod. 45 (registro atti che non costituiscono notizie di reato, ndr) che disposi all’epoca per esigenze di particolare segretezza, e ho già depositato una denuncia penale per falsità materiale in atto pubblico. Io voglio il processo, è una cosa che devo, a me e a tante altre persone che hanno diritto a giustizia e verità”. Sono tre gli episodi contestati alla Angioni. Il primo relativo ad una intercettazione di due uomini, mai identificati, che citano il nome di Denise mentre viaggiano su un ciclomotore a Mazara del Vallo. L’ex pm aveva parlato di una telecamera disattivata poco prima della conversazione da agenti del Commissariato, ma sarebbe stata lei stessa a farla attivare, poco prima del dialogo fra i due uomini. Il secondo riguarda, invece, il posizionamento di alcune microspie, che sarebbero state poste vicino a fonti di rumore. Motivo per cui la Angioni aveva tolto il compito di intercettare gli indagati al Commissariato di Mazara, che fino ad all’allora se ne era occupato. Tuttavia, secondo i pm di Marsala, l’ex pm non avrebbe mai davvero compiuto questa operazione. Infine, Angioni ha detto di aver sentito un dirigente di Mazara che in realtà, sempre secondo i magistrati, non fu mai ascoltato.
La lettera anonima: “In macchina con la bimba c’era Ghaleb” – Nelle settimane scorso a ‘Chi l’ha visto?‘ si è parlato della lettera anonima con la quale un testimone spiega di aver visto Denise in macchina insieme ad altre 3 persone. Il programma di Rai 3, condotto da Federica Sciarelli, ha mostrato un estratto della lettera scritta dal testimone anonimo che spiegherebbe le dinamiche di quanto accaduto e fa il nome di Gaspare Ghaleb. Il testimone dice di aver avuto un contatto fra la sua auto e quella in cui ci sarebbe stata la piccola Denise, si è fermato per controllare lo specchietto e ha sentito una bimba gridare “aiuto mamma!“. Alla guida quell’auto scrice c’era “il tunisino, il ragazzo di Jessica Pulizzi”.
Interrogatorio di Gaspare Ghaleb – E’ stato sottoposto in Procura a Marsala, Gaspare Ghaleb, ex fidanzato di Jessica Pulizzi, la giovane mazarese processata e poi assolta per concorso nel sequestro della piccola Denise Pipitone. Ghaleb è stato sentito come testimone “assistito”, nell’ambito delle nuove indagini sulla scomparsa di Denise. Ghaleb fu processato insieme a Jessica per false dichiarazioni al pm e per questo in primo grado fu condannato dal Tribunale di Marsala a due anni di carcere, ma in appello arrivò la prescrizione del reato.
Due nuovi super testimoni e l’aggressione – La prima è una testimone oculare, una signora romana che ha raccontato che il 1° settembre del 2004, il giorno che è scomparsa Denise, si trovava a Mazara del Vallo ed alloggiava all’hotel Ruggero II, dove lavorava Anna Corona. La donna ha raccontato in Procura, di essere andara alla reception dell’albergo per richiedere degli asciugamani e di aver notato una strana situazione di trambusto, dove si udivano delle urla e la stessa testimone ricorda di aver udito una voce che esclamava: “Proprio qua dovevi portarla?”. La testimone romana ha inoltre dato ai pm un dettaglio ancor più inquietante: in quella circostanza, si aprì una porta e al di là di essa vide una bambina. In quello stesso frangente, la donna riconobbe anche una delle persone attualmente indagate, proprio la stessa che alla reception le chiese con modi particolarmente concitati di cosa avesse bisogno. La seconda testimonianza shock raccolta in Procura, è di una donna di Mazara del Vallo alla quale – secondo quanto riferito – una delle persone che sono finite nelle indagini del caso Denise, avrebbe rivelato in una chat di aver fatto fuori la bambina. Una testimonianza, dunque forte e quanto mai delicata, sulla quale la Procura sta effettuando le dovute verifiche. La stessa testimone, inoltre, e questo è assolutamente l’aspetto clamoroso e inquietante, è che la donna dopo essere stata ascoltata in Procura ha raccontato di essere stata aggredita e picchiata da tre sconosciuti sotto casa.