Erice. Un supermercato in un bene confiscato, il riscatto degli ex lavoratori Gruppo 6Gdo
Ci sono storie di magagne, e storie di riscatto, nel panorama dell’antimafia e della gestione dei beni confiscati.
C’è il riscatto, quello di persone che avevano un lavoro, e che per colpa della mafia, per colpa di uno Stato dormiente davanti alle loro proteste, quel lavoro l’avevano perso.
Poi però qualcosa cambia, e arriva il momento di riprendersi in mano le proprie vite. Come è successo agli ex lavoratori del Gruppo 6 Gdo, che apparteneva a Giuseppe Grigoli, braccio economico di Matteo Messina Denaro. Il Gruppo 6 Gdo rientrava nei beni, per un valore complessivo di 700 milioni di euro, confiscato a Grigoli. Passato in mano dello Stato dopo anni ad annaspare in amministrazione giudiziaria le sorti del gruppo e dei lavoratori furono drammatiche, con l’azienda che andò in fallimento.
Adesso alcuni ex dipendenti del gruppo si sono uniti in una cooperativa che gestirà il nuovo punto vendita Eurospar che verrà inaugurato oggi e apre ufficialmente al pubblico domani, mercoledì 14 marzo, ad Erice. Il nuovo supermercato non si troverà in un padiglione qualunque, ma in un bene confiscato alla mafia.
La Cdr Group Soc. Coop., società di ex lavoratori dipendenti della Gruppo 6 GDO srl., che aveva stipulato con il Comune di Erice un apposito contratto di concessione di uso dell’immobile, che si trova nella via Convento San Francesco di Paola, aprirà e gestirà il nuovo punto vendita.
Il bene confiscato alla mafia, di proprietà dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, è stato assegnato al Comune di Erice al fine di essere concesso a cooperative di ex lavoratori dipendenti della 6 Gdo srl, allo scopo di recuperare spazi occupazionali a favore di soggetti che hanno incolpevolmente, direttamente o anche indirettamente, subito la conseguenza della confisca disposta dallo Stato.
Si realizza così un progetto di impresa sociale, ma anche una forma di riscatto per tutti gli ex lavoratori che con caparbietà, non arrendendosi alle difficoltà personali e burocratiche, dopo aver creato la società cooperativa Cdr Group, hanno ottenuto la possibilità di gestire il bene e di trasformarlo in un punto vendita Eurospar. Una storia di riscatto che si sintetizza con lo slogan “Siamo sulla buona strada!”. Quando domani il primo cliente pagherà il primo pacco di pasta, la prima confezione di latte, la prima bibita, darà senso a un percorso di riappropriazione di beni della collettività.
L’inaugurazione di oggi infatti ha un forte valore etico unito alla professionalità delle persone che gestiranno il nuovo Eurospar.
All’inaugurazione, che si tiene stasera alle 19.30, saranno presenti il sindaco e gli assessori del Comune di Erice, il presidente di Legacoop Sicilia Occidentale, coadiutori giudiziari dell’Anbcs, il responsabile provinciale di Libera Associazione nomi e numeri contro le Mafie, il responsabile marketing, il responsabile franchising ed il direttore commerciale della consortile Ergon e tutte le più alte cariche della società civile trapanese e soprattutto faranno gli onori di casa i lavoratori della Crd Group che ogni giorno saranno al fianco dei loro concittadini e dei clienti, il regalo più bello per chi nelle parola rinascita sociale e professionale ha creduto e continuerà con impegno a crederci con i fatti.
Una storia di riscatto che serve anche a rendere meno dolorosi i pasticci che ogni tanto combina il mondo dell’antimafia e chi gestisce beni confiscati. Come è successo di recente proprio a Trapani, dove c’è chi gestisce supermercati confiscati alla mafia, ma è finito a processo per usura. Tre persone infatti sono state rinviate a giudizio per riciclaggio di fondi provenienti dall’usura.
Si tratta di Matteo Sottile, di 51 anni originario di Custonaci e amministratore di alcuni supermercati, che sara’ giudicato assieme al fratello Giovanni, e Salvatore Zichichi, commerciante di 65 anni accusato di usura e gia’ condannato per il medesimo reato a 9 anni e 4 mesi.
Sottile, imprenditore, gestisce dei supermercati che appartenevano proprio a Giuseppe Grigoli. Secondo l’accusa l’imprenditore avrebbe depositato sui propri conti assegni per un valore di 30 mila euro per riciclare dei proventi dell’attività di usura. Secondo i legali invece sono somme che si riconducono a rapporti di fornitura tra Sottile e Zichichi che, all’epoca dei fatti (2007-2009) era titolare di un bar. Bar che assieme ad altri beni di Zichichi per un valore di 2,3 milioni di euro furono confiscati. Sottile, con la Esse Emme srl, grazie ad un accordo con l’Agenzia dei beni confiscati, gestisce una parte della rete vendita confiscata a Grigoli. Tra questi c’è un ipermercato a Belicittà, il centro commerciale di Castelvetrano.
Oggi con l’inaugurazione del nuovo punto vendita Eurospar ad Erice si cercherà di dare una risposta a “inconvenienti” di questo genere nella gestione dei beni confiscati.
Fonte: https://www.tp24.it