I monumenti dimenticati

Continua a rimanere chiuso il Villino Nasi. La ex Provincia regionale, proprietaria dell’immobile, non ha personale per garantirne l’apertura; nei prossimi mesi sarà pubblicato un avviso per la gestione del sito.

I luoghi più belli, suggestivi e ricchi di storia della città restano chiusi. In passato ci siamo occupati del Bastione dell’Impossibile, un magnifico giardino con vista sul porto di proprietà del Comune di Trapani; è stato uno dei luoghi più belli durante gli act della Coppa America, poi per qualche anno gestito da privati come bar e adesso da alcuni anni chiuso, vandalizzato e con il giardino devastato.Ma cambiando amministrazione le cose non cambiano. La Regione è proprietaria del castello della Colombaia; da qualche anno sono stati completati i lavori di messa in sicurezza e di illuminazione ma anche in questo caso niente! Chiuso, ultimamente vandali hanno praticato un foro nel muro sono entrati hanno rubato i cavi di rame e addio illuminazione! Altra amministrazione e altro abbandono: il villino Nasi, proprietà dell’ex Provincia regionale oggi Libero Consorzio Comunale di Trapani: da oltre un anno il cancello rimane chiuso… motivo? L’ente non ha personale per la custodia e questo agevola anche in questo caso i vandali che entrano e portano via cavi e faretti; anche in questo caso tutto al buio, ma anche la natura ci mette del suo, il mare nei giorni di tempesta erode pian piano la costa e in alcuni tratti è a rischio il vialetto che porta a quella che fu la residenza del ministro trapanese. Adesso l’ente proprietario dell’immobile sta preparando un atto di evidenza pubblica, una manifestazione di interesse per la gestione della storica casina Nasi e della casa del custode, che ben si presta ad essere un punto di ristoro. C’è un piccolo particolare da chiarire: l’ente non ha le risorse economiche per approntare i lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria che sarebbero a carico degli affidatari del bene. Quindi anche per questo meraviglioso posto ci saranno ancora tempi duri.

Fonte: http://www.telesud3.com

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