I taxi all’aeroporto di Birgi. Prezzi diversi e rischio caos tra Marsala e Trapani
Quanto costa andare dall’Aeroporto di Birgi a Trapani città in taxi? 30 euro. E quanto costa la corsa dallo scalo Vincenzo Florio a Marsala? 20 euro. Ma se un taxi trapanese dovesse andare a Marsala, o viceversa, allora si applica il tassametro ed è tutta una sorpresa. Una differenza, dopo anni di dibattiti sul servizio taxi all’Aeroporto di Trapani Birgi, che rischia di portare nuove tensioni tra i tassisti marsalesi e quelli trapanesi. C’è, insomma, ancora tanta confusione, e tutto nasce dalla differenza di prezzo e dal non rispetto del decreto regionale che regolamenta il servizio taxi sullo scalo trapanese. A lanciare l’allarme è Luigi Giacalone, segretario provinciale della Cna, scrivendo una lettera al Prefetto di Trapani, al commissario straordinario del Comune di Trapani e al sindaco di Marsala.
Nel settembre 2016, dopo anni di limbo normativo, il Presidente della Regione Sicilia aveva stabilito che il servizio taxi sull’aeroporto di Trapani Birgi doveva essere espletato sia dai tassisti marsalesi che da quelli trapanesi nella misura del 50%, metà per ciascun comune. E’ la famosa questione degli stalli, su cui si intestardì fin dall’inizio della sua sindacatura Giulia Adamo, già nel 2012, quando amministrava la città di Marsala.
Da allora ad oggi ci sono state battaglie e ricorsi al Tar da una e dall’altra parte del fiume Birgi. Al momento il Comune di Marsala ha 10 operatori autorizzati a svolgere il servizio taxi, mentre Trapani ne ha 25. Ma non è questo il punto che rischia di smuovere nuovamente la diatriba.
In quel decreto del 2016 del presidente della Regione si stabiliva soprattuto una tariffa unica per i servizi resi sia verso l’area urbana del Comune di Trapani, che verso l’area urbana del Coune di Marsala. Per tutte le altre destinazioni i tassisti dovevano avviare il tassametro. In questo modo la ripartizione dei viaggiatori sarebbe stata indifferenziata. Ma qui nasce l’ingorgo che rischia di creare zizzania. Infatti, mentre il Comune di Marsala prevede per il trasferimento in città una tariffa di 20 euro, il Comune di Trapani ne stabilisce 30 di euro per il transfer aeroporto-centro. In questo quadro poco chiaro il rischio è che ad andarci di mezzo siano sempre i viaggiatori. Perchè se un turista prende un taxi “trapanese” per andare a Marsala non verrà applicata la tariffa unica, ma si accenderà il tassametro. La stessa cosa, viceversa, se un tassista marsalese dovesse trasportare qualcuno a Trapani.
“Buon senso vorrebbe che i due comuni concordassero una tariffa unica”, scrive nella nota il responsabile della Cna. Lo scalo Vincenzo Florio ricade per il 96% in territorio trapanese, e solo per il 4% in territorio marsalese. Per questo motivo a dirigere il traffico e vigilare sulla viabilità ci pensa la Polizia Municipale di Trapani. Racconta sempre Giacalone che gli stessi vigili urbani trapanesi avrebbero invitato i tassisti marsalesi a non svolgere il servizio taxi, nell’attesa che si chiarisca la questione tariffe. “Ma così vengono penalizzati i tassisti di marsala che negli ultimi anni hanno fatto importanti investimenti per attrezzare meglio la propria attività”, aggiunge Giacalone.
Il segretario della Cna ha allora chiesto “di risolvere la situazione e in attesa di ciò non negare ai tassisti di Marsala la possibilità di svolgere il loro lavoro presso l’aeroporto”.
Da anni all’aeroporto di Birgi c’è la guerra degli stalli per i taxi tra le due città di Trapani e Marsala. Anni di lotte, scontri politici, ostruzionismi di ogni genere, anche stupidi, ma ancora oggi, nonostante il decreto dell’ex presidente della Regione Rosario Crocetta abbia previsto l’utilizzo del 50% degli stalli per il Comune di Marsala e il 50% per il Comune di Trapani, non si è riusciti a trovare una soluzione, come dimostra l’ultima questione sulla tariffa unica non ancora applicata.
Contro il decreto di Crocetta quasi un anno fa è stato presentato un ricorso al Tar dall’amministrazione comunale di Trapani per limitare il numero dei tassisti marsalesi. Secondo Palazzo D’Alì era tutta una questione di numeri, percentuali e di territorio. I taxi di Marsala possono essere operativi al “Vincenzo Florio”, ma non con il 50% degli stalli come stabilito dal presidente della Regione. L’aeroporto si trova, infatti, sul 96% di terreni ricadenti in territorio Trapanese e solo il 4% su quello di Marsala. Questa era la motivazione alla base del ricorso al tribunale amministrativo. E adesso Marsala e Trapani dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo e stabilire una tariffa unica per evitare che la questioni diventi ancora più ridicola.
Fonte: https://www.tp24.it