Il caso Morace. L’armatore e la dirigente: un rapporto di corruzione lungo cinque anni

E’ una storia di corruzione lunga cinque anni quella venuta fuori dal sequestro preventivo di beni per oltre dieci milioni di euro effettuato ieri ai danni dell’imprenditore Vittorio Morace, patron del Trapani Calcio e proprietario della Liberty Lines, ex Ustica Lines.

Per la dirigente regionale dell’assessorato ai trasporti Salvina Severino regali, un appartamento in affitto a Trapani, la figlia assunta, gite in barca. Il tutto per favorire la compagnia di navigazione dei Morace per costruire per lui bandi su misura per collegare la Sicilia alle isole minori e per ottenere rimborsi per costi di collegamenti mai effettuati.

Ad inchiodare la dirigente regionale sono i diari.  «Ventotto luglio 2007, ore 10. Tutti a bordo dello yacht di Morace. Fatto il bagno nelle acque cristalline di Levanzo (Cala Azzurra)». Diario del marito, Giuseppe Naccari, che annotava tutto: gite, favori, regali.

L’8 Gennaio 2008, ad esempio, l’assunzione della figlia: “«App. con il com. Morace. Tutto ok Marika lavorerà da lunedì 14 presso Ustica Lines. Stipendio iniziale euro 1020-1030». Tre giorni dopo: «Mi ha telefonato Salvina, Marika ha la casa, acqua e luce pagati da Morace. Bella notizia».

I diari, ben 18, sono spuntati fuori il giorno in cui a Maggio, è partita l’operazione “Mare Monstrum”, che ha portato ai domicialiari l’ex Sindaco di Trapani Mimmo Fazio. Gli investigatori li hanno analizzati e riscontrati.

Ci sono tante cose, mica solo assunzioni: “una collana di perle con brillanti” (23 dicembre 2008), “un collana di zircone con brillantini di un quarto di carato” (21 dicembre 2010), “una borsa Chanel (signora Morace)” (14 Dicembre 2012), “una collana e un anello d’oro con pietre preziose” (20 Dicembre 2013). Solo i gioielli valgono quasi 14.000 euro.

Scrive il Gip:

 «Venivano individuati e sottoposti a sequestro ben 18 diari manoscritti relativi agli anni tra il 2000 e il 2017 riportanti sul dorso di ciascuno l’anno di riferimento e singolarmente redatti da Giuseppe Naccari, marito della Severino. Ebbene, proprio la puntuale analisi di tali manoscritti si rivelava una vera e propria miniera investigativa che consentiva finalmente di ricostruire nel dettaglio la reale natura dei rapporti illeciti intrapresi e portati avanti per anni dalla dirigente regionale con l’armatore Morace».

«Si svelavano come veri e propri “libri-mastri” sui quali l’uomo, per lo meno tra gli anni 2008 e 2013, ha annotato con dovizia di particolari le svariate regalie corrisposte alla moglie dall’allora amministratore della “Ustica Lines “, il che faceva insorgere il fondatissimo sospetto che l’illecito intreccio di interessi sussistente tra la dirigente e l’armatore, ben lungi dal basarsi esclusivamente sull’assunzione di Maria Grazia Naccari (la figlia) nella società di navigazione, si fosse sostanziato e consolidato negli anni grazie ad ulteriori ed ingenti utilità economiche stabilmente erogate in favore della Severino».

Da lì l’altro filone delle indagini, poi il sequestro, per tutti gli episodi di corruzione dal 2008 al 2013. L’importo sequestrato ieri, 10 mlioni e rotti, è quello che secondo il Gip è il profitto del reato di corruzione e comprende il 97% delle quote della Liberty Lines e il 50 per cento delle quote del Trapani Calcio.

Un altro estratto del diario: «Tre giugno, partenza da Milano. Ore 20, arrivati. Siamo andati a cenare in una specie di bottega. A caval donato non si guarda in bocca (gratis)». Il giorno dopo: «Visita per le vie di Vulcano. Siamo alloggiati all’hotel Sabbie nere (250 euro al giorno)». Il 3 settembre: «Siamo andati a pranzo alla “Taverna di David”, abbiamo mangiato zuppa di aragosta squisita. Ha pagato Morace». Ogni tanto il marito si lamentava.
Il 28 luglio 2007, ad esempio, il giro in yacht non fu molto apprezzato: «Misero pranzo a bordo — annotava indignato il marito — pasta al sugo, insalata, frutta ». Il 18 febbraio 2009: «Buon compleanno Marika per i tuoi 29 anni…la signora Morace ha portato solo una bottiglia di spumante».

Da segnalare che l’assunzione della figlia della dirigente da parte di Morace fu denunciata da Nello Musumeci, oggi presidente della commissione antimafia, fino alla denuncia in procura da parte di Crocetta.

Scrive ancora il giudice:

«Pare piuttosto evidente l’esistenza di un vero e proprio legame sinallagmatico (di mutuo scambio) tra la Severino e Vittorio Morace nel periodo 2008 – 2013, – conclude il giudice -, in attuazione del quale, a fronte dell’ “occhio di riguardo” stabilmente tenuto dalla dirigente in favore dell’armatore, quest’ultimo ha ricompensato la controparte con beni e doni di significativo valore economico e ancora prima l’assicurazione di un futuro economico e lavorativo in Ustica Lines alla figlia Maria Grazia».

La dirigente avrebbe favorito l’armatore Morace e in ossequio ad un patto stretto tra i due e perciò avrebbe erogato in favore di Ustica Lines s.p.a. dieci milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai però rese dalla società. Compensazioni che vanno dal 2008 al 2014 e che riguardano il trasporto marittimo da e per le Egadi, Eolie, Pantelleria, Pelagie e Ustica. Quindi la corruzione si è concretizzata  «erogando in favore di Ustica Lines spa, le compensazioni finanziarie derivanti dai contratti stipulati in seguito alla suddetta aggiudicazione in assenza di qualsivoglia controllo circa la congruità delle stesse e basandosi unicamente sulla presentazione delle fatture contabili da parte dell’aggiudicataria. Erogando in favore dell’Ustica Lines spa, la somma complessiva di 10.108.444, 65 euro, suddivisa nei termini che seguono, apparentemente a titolo di compensazione, nonostante le correlate prestazioni di trasporto marittimo non fossero mai state rese, né recuperate».

Le cifre? «Isole Egadi (periodo 1.11.2008 – 31.3.2014) euro 924.432,88 effettivamente erogati, in relazione a 46.629 miglia marittime non percorse, né recuperate; ed euro 227,880,00 effettivamente erogati in relazione a 2327 scali non effettuati, né recuperati. Isole Eolie (periodo 1.11.2008 – 31.3.2014) euro 5.159.692,11 effettivamente erogati, in relazione a 195.473 miglia marittime non percorse, né recuperate, ed ancora euro 719.306,18 in relazione a 16.844 scali non effettuati, né recuperati. Isole Pantelleria, Pelagie e Ustica, (periodo 1.11.2009 – 31.10.2014) euro 2.897.153,7 effettivamente erogati, in relazione a 95,288 miglia marittime non percorse, né recuperate; ed euro 179.979,08 effettivamente erogati in relazione a 2458 scali, non effettuati né recuperati».

Fonte: https://www.tp24.it

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