Il profilo di Favignana , Levanzo e Marettimo, si intravede dal porto di Trapani. Le tre maggiori isole dell’ Arcipelago delle Egadi mostrano tutto il loro fascino già da lontano. Favignana è la più grande, Levanzo è la più piccola e vicina alla costa e Marettimo la più lontana e selvaggia. L’ Area Marina Protetta dell’ arcipelago delle Egadi, una delle più grandi d’Europa, fu istituita nel 1991 dalla Regione Siciliana, per preservare i suoi paesaggi incontaminati, marini e terrestri. Oggi, in questo specchio di mare, dove si scontrarono duemila anni fa Punici e Romani nella famosa Battaglia delle Egadi, sono stati localizzati i resti di quei tragici momenti. Marettimo, la più a occidente delle tre isole, 12 Kmq di paradiso. Le piccole case bianche dei pescatori si concentrano attorno ad una minuscola piazza, le barche colorate invadono il porticciolo, le montagne, ricche di sorgenti, sono ricoperte da una vegetazione così ricca da fare invidia ad un orto botanico e i fondali, con i loro colori unici, sono meta ambita per le immersioni. Il profumo inconfondibile di timo e l’odore del mare stordiscono i visitatori e rendono questo luogo così speciale da far dimenticare la dimensione del tempo. Qui tutte le attività seguono il ritmo della natura. Se volete godervi un giro dell’isola in barca vi consigliamo di rivolgervi ad uno dei suoi esperti pescatori che, raccontandovi qualche antica storia, vi farà scoprire lungo la costa moltissimi angoli nascosti e suggestivi; scoprirete la bellezza delle sue famose gortte, quella del Cammello, la Grotta del Presepio e la Grotta Del Tuono. Dal piccolo centro abitato si può raggiungere il suggestivo Castello spagnolo di Punta Troia mentre seguendo i sentieri che salgono sulla montagna, all’interno dell’isola, si arriva alle Case Romane da cui si possono ammirare fantastici panorami. Molti isolani, dopo la guerra, sono emigrati in Canada formando una piccola comunità e ogni anno ritornano a Marettimo per la Festività di San Giuseppe. Ci sono diversi motivi che spingono a giungere nella piccola isola di Levanzo… Il bisogno di tranquillità, la voglia di immergersi in acque cristalline, ma sicuramente uno dei motivi principali è visitare la Grotta del Genovese. Dopo aver ammirato il suo delizioso porticciolo, sulle cui acque le barche sembrano sospese nel vuoto, potrete avventurarvi verso l’interno dove in un inaspettato ambiente rurale potrete fare delle lunghe passeggiate. Si può arrivare a piedi fino a Cala Mancina, al Faraglione mentre in barca si possono visitare le cale a nord, Tramontana e Calcara. La Grotta del Genovese, raggiungibile a piedi in due ore, è stata scoperta per caso nel 1949. I suoi graffiti e le sue pitture, realizzati con notevole abilità, sono esempi di arte preistorica, e ci raccontano della presenza umana in quei luoghi milioni di anni fa. Favignana è la più conosciuta delle tre isole, la più grande, la più frizzante e la più vicina alla costa Trapanese. La sua fama è legata alla presenza di una delle più grandi Tonnare della Sicilia, dove fino ad alcuni anni fa era possibile assistere alla mattanza. Oggi l’ex Stabilimento Florio, chiuso nel 1977, è diventato un Museo dove si conservano gelosamente la storia della tonnara e le storie dei suoi tonnaroti.
Definita farfalla delle Egadi per la sua forma, l’Isola possiede lungo la costa sia spiagge, tra cui il famoso Lido Burrone, che scogliere come Cala Rossa mentre al suo interno è sovrastata dalla montagna di Santa Caterina, dalla cui cima si può ammirare l’intero arcipelago. L’ideale è esplorare l’isola in bicicletta, magari fermandosi per un bagno nelle varie cale, oppure andare in barca alla ricerca delle sue famose Grotte, in ogni caso, l’esperienza sarà indimenticabile. Da visitare assolutamente le antiche Cave di Tufo e i Giardini Ipogei. Il forte di San Giacomo e il castello di Santa Caterina furono edificati dai Normanni mentre l’asseto urbanistico del paesino rimanda ad influenze arabe. La Chiesa della Matrice del ‘700 si affaccia sulla Piazza principale del paese. La maggior parte degli edifici sono stati realizzati dalla famiglia Florio che si stabilì sull’isola nell’800, tra cui l’mponente Stabilimento della tonnara, con i suoi archi a sesto acuto, Palazzo Florio, neogotico napoletano all’esterno e liberty all’interno e la chiesetta di Sant’Antonio, tutti opera di Almeyda. Palazzo Florio conserva diversi reperti archeologici rinvenuti nei fondali del mare antistante l’arcipelago, si tratta per lo più di ancore e anfore provenienti da navi romane e puniche naufragate nel mare delle Egadi.
Un oggetto particolarmente prezioso custodito nel Museo è un fiasco di peltro ermeticamente chiuso e contenente vino ancora intatto (databile al XV secolo).
Pannelli e plastici si preoccupano di ricostruire la complessa storia che ha attraversato l’arcipelago.