La Paola torna alle origini
Presentata ieri a Bonagia una antica imbarcazione recentemente recuperato e riarmato a vela. La Paola è una bellissima barca longa, a vela latina, recentemente ristrutturata per tornare a solcare i mari con l’armamento originario. Il gozzo, varato nel 1954 col nome di Leonardo Noto, dopo la benedizione fatta nel porticciolo di Bonagia, è stato presentato ufficialmente nel corso di una serata tenuta alla Tonnara. Presente all’incontro anche il precedente proprietario, Michele Basiricò, che dopo averla recuperata nel 2002, la ribattezzò Paola. L’opera di restauro è stata completata dal nuovo proprietario Mirco D’Angelo, che adesso, assieme ad un gruppo di persone, ha lanciato una nuova associazione incentrata proprio sulla valorizzazione delle attività marinare.
Durante la serata sono poi state ripercorse le tappe del recupero della Paola, fatto a Bonagia con il supporto del cantiere nautico di Bonagia “Nautica Sant’Andrea” di Giovanni Grammatico, ieri alla Tonnara assieme al maestro Bonanno, che ha contribuito all’opera di restauro, figlio del maestro d’ascia che negli anni 50 costruì i gozzo, che nacque come “sardara”, destinata alle isole Egadi. Anche il precedente proprietario, Michele Basiricò, ha dato il suo contributo per realizzare il sogno di vedere l’antica barca, che lui stesso andò a rilevare a Marettimo, armata a vela, adoperandosi con la sua maestria rifinendo magistralmente tutte le sartie e l’arredamento tecnico dell’armamento della vela. Dall’unione della passione e di questa gente è nata l’dea di costituire un’associazione per dare continuità alla storia della marineria trapanese e della vela latina. Alla riuscita del progetto ha contribuito anche Tonino Sposito, grande cultore della vela latina e della storia della marineria trapanese.
La Paola è davvero una bellissima barca carica di storia e fascino. Le dimensioni così generose conferivano velocità all’imbarcazione e quando non c’era il vento si andava a remi. Paola aveva 4 rematori e un timoniere per una velocità massima che superava i 10 nodi. Nel 1 970 viene armata a motore e tolto l’armamento a vela. Successivamente fu utilizzata come postale per le isole, in particolare quella di Favignana, e per trasportare i passeggeri a terra dalle navi più grandi che non potevano attraccare nel piccolo porticciolo. Ricordano le maestranze più antiche che proprio su questa barca salivano a bordo oltre le 50 persone. Quest’anno dopo oltre 47 anni è stata riportata alle origini dalla famiglia D’Angelo, per tornare a vivere nuove avventure in mare.
Fonte : http://www.telesud3.com