Lido Torre di San Teodoro, De Vita litiga con la polizia. Scatta il divieto di dimora

I coniugi De Vita e Nizza, che gestiscono a Marsala il lido della Torre a San Teodoro,  finiscono al centro di un altro caso di cronaca. E per lui, Giuseppe De Vita, è arrivata l’applicazione di una grave misura cautelare: il divieto di dimora all’interno del lido stesso.

Cartellino rosso. Ma che cosa è successo? Domenica mattina un gruppo di ciclisti ha fatto tappa a San Teodoro. Anche loro, come tanti altri visitatori, sono rimasti estasiati dalla bellezza del paesaggio della laguna dello Stagnone, che in quel tratto è vicinissima all’Isola Lunga. E insomma, si sono fermati a fare delle foto, quando sono stati apostrofati da uno degli “aiutanti” della coppia che gestisce il lido.  Il giovane ha cercato di cacciare via, insultandoli, i ciclisti, che però si sono qualificati: erano infatti appartenenti alle forze dell’ordine, poliziotti e finanzieri. Hanno chiesto chiarimenti a De Vita circa il suo comportamento, e sono volate parole grosse, De Vita li ha insultati, offendendoli e spingendoli. Gli agenti, pertanto, hanno provveduto ad arrestarlo, per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Per lui è stato disposto il divieto di dimora nel lido. La signora Ombretta Nizza per la stessa vicenda è stata denunciata. Mentre il dipendente è stato denunciato per violenza privata.

Si tratta sicuramente dell’episodio più clamoroso della tormentata gestione del lido di De Vita e Nizza in quell’angolo di paradiso.Ce ne siamo occupati di recente in un articolo che potete leggere cliccando qui.

“Si tratta di trentasette biciclette che hanno invaso il lido senza chiedere il permesso – è stata la versione fornita da De Vita – . E tutti si sono fermati a fare le foto. Il bagnino, in maniera educata, ha fatto notare che erano in tanti sulla battigia, e quindi ad andare al di là della staccionata, anche per una questione di privacy, e gli è stato detto che dovevano fare delle foto e un poliziotto ha tirato fuori il tesserino. Per me si tratta di un abuso. Da lì è nato poi l’alterco. Sono arrivati gli uomini del Commissariato di Marsala ai quali ho a chiesto di allontanare il poliziotto – ciclista esagitato….”

“Reputo che la misura cautelare applicata al signor De Vita non abbia i presupposti di legge dettati non solo dal codice novellato due anni fa, ma anche dalla giurisprudenza, poichè si tratta di un incensurato, senza precedenti penali. E non si comprende quali esigenze cautelari devono essere salvaguardate. Inoltre la dinamica della vicenda, così come narrata dalla persona offesa, che è intervenuta in borghese per tutelare un sedicente diritto proprio, è contraddetta da testimoni che all’udienza di convalida non possono essere ammessi, ma che da noi saranno sentiti al giudizio direttissimo che si terrà giovedì alle 15 in pubblica udienza”. Queste le parole dell’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di De Vita.

Fonte: http://www.tp24.it

 

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