Quella centrale di spacciatori e prostitute nel centro di Trapani
Condomini dimenticati, nel centro delle nostre città. Abitazioni fatiscenti, senza i minimi requisiti igienico sanitari. Chiuse le porte succede di tutto, spaccio, prostituzione, crimini di ogni genere. Sono le centrali di spaccio e prostituzione nel cuore delle nostre città. Luoghi come quello scoperto dalla Polizia di Trapani nei giorni scorsi. Via Spalti non è un sobborgo lontano dalle luci della città. Si trova nel centro di Trapani, accanto alla Villa Regina Margherita. Da tempo i residenti sentivano che c’era qualcosa che non andava nella zona. Troppi schiamazzi, troppo via vai. Di spacciatori e clienti, di prostitute e clienti. Un microcosmo fatto di criminalità alla luce del sole. Una situazione denunciata dai cittadini e che ha portato alle indagini della Polizia di Stato di Trapani.
Il blitz è avvenuto martedì, sotto una fitta pioggia. Quello che hanno trovato i circa 50 poliziotti della Squadra Mobile diretta dal vice questore Fabrizio Mustaro è una vera e propria centrale di spaccio e prostituzione. In manette è finito quello che viene ritenuto il leader della banda. Si chiama Samuel Ebi, è un nigeriano di 41 anni. Aveva nelle sue disponibilità un chilo e mezzo di hashish diviso in 41 panetti e 110 grammi di marijuana. Nella sua abitazione anche bilancini di precisione e tutti gli strumenti che servono per tagliare, preparare, confezionare la droga da vendere. Durante il blitz l’uomo ha tentato di scappare a piedi ma è stato raggiunto, dopo un inseguimento, in via Ammiraglio Staiti.
La Polizia ritiene che sia lui il dominus di quella centrale di spaccio posta al centro di Trapani. Ma ci sono anche altre persone coinvolte. Sono stati denunciati, infatti, due nigeriani e un bengalese perchè trovati in possesso di alcune dosi di “fumo” pronte da vendere. Da vendere in strada o direttamente nel condominio abitato da cittadini del Bangladesh, della Nigeria e del Pakistan. Alcune di queste persone, una quindicina, vivevano in questo condominio in scarsissime condizioni igienico sanitarie.
Non solo droga, non solo fumo, erba e condizioni igieniche orribili. Nel condominio di via Spalti sono state trovate anche tre ragazze nigeriane costrette a prostituirsi. A vendere il proprio corpo per pochi spiccioli, 20, 30 euro al massimo. Pare che fosse lo stesso Samuel Ebi il loro “protettore”, ma non c’è nulla di protettivo in queste vicende. Le ragazze sono state portate prima in Questura per l’identificazione e dopo l’interrogatorio sono state affidate ad una struttura che si occuperà di loro, che li proteggerà, questa sì, da sfruttatori e da mercanti di esseri umani. Gli inquirenti infatti stanno continuando ad indagare, perchè non è da escludersi che ci sia dietro un mercato di esseri umani, una organizzazione criminale che porta le ragazze in Italia per farle prostituire. E in questo senso le indagini continuano per capire che tipo di organizzazione c’è dietro, e potrebbe avere dimensioni internazionali.
Il tutto per portare lì, nel centro di Trapani, droga e prostituzione. I clienti che frequentavano quel condominio, infatti, potevano, nello stesso posto, comprare droga e donne. Un inferno da cui, queste ragazze, sono uscite. Tra i loro clienti molti sarebbero stati italiani, come italiani erano i proprietari degli appartamenti in cui avveniva tutto. Si indaga anche sulla regolarità dei contratti d’affitto. Durante i controlli è stato scoperto che tutti gli stranieri presenti nel condominio di via Spalti erano in regola con il permesso di soggiorno. Alcuni di loro pare fossero in possesso dello status di protezione umanitaria.
Quella di via Spalti non è l’unica centrale di spaccio e prostituzione scoperta negli ultimi tempi in provincia di Trapani. Nei mesi scorsi a Marsala è stata sgominata una banda dedita allo sfruttamento della prostituzione.
L’indagine ha permesso di individuare e perseguire gli appartenenti ad una complessa rete criminale, operante su tutto il territorio marsalese, la quale gestiva, organizzava e amministrava lo sfruttamento di giovani donne, costrette a prostituirsi. Otto le persone indagate.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, e culminate con arresti e denunce lo scorso ottobre, hanno anche portato ad un maxi sequestro di immobili utilizzati come case d’appuntamento.
Fonte: https://www.tp24.it